La responsabilità del personale delle Nazioni Unite nelle operazioni di mantenimento della pace è una questione di attualità, viste le numerose violazioni dei diritti umani e altri atti riprovevoli perpetrati dal personale di mantenimento della pace nei confronti della popolazione civile, tra cui atti di sfruttamento e abuso sessuale, prostituzione organizzata, omicidi, sparizioni di persone, traffico di armi e così via. Sono state adottate diverse misure, in aggiunta al regime legale già in vigore, per prevenire questi reati, che offuscano l’immagine e la reputazione delle Nazioni Unite, e per garantire che i responsabili siano puniti. Tuttavia, far valere la responsabilità del personale ONU è difficile perché il regime giuridico in vigore è ostacolato dalle immunità dalla giurisdizione di cui gode questo personale e dagli accordi tra l’ONU e gli Stati ospitanti e quelli con gli Stati contributori di truppe. Ciò è alla base delle violazioni che persistono all’interno delle PKO e dell’inefficacia della lotta all’impunità. Il regime giuridico che regola questa responsabilità può essere migliorato e occorre trovare delle soluzioni.