Il pensiero itinerante intraprende un viaggio come esperienza di ricerca. Inizia sviluppando l’idea in vista della ricerca, idea che si condensa come concetto epistemico nella misura in cui la immagina come oggetto da comprendere attraverso l’elaborazione di un progetto di ricerca. Con la sociologia e l’antropologia come compagne di viaggio, psicanalizza l’osservatore e l’osservato per non distruggere i dati e propone un supporto multidisciplinare. Quando apre la teoria alla pratica della realizzazione espositiva, il pensiero itinerante acquista il volto del pensiero poetico e creativo. Quando cammina con se stesso per spiegare se stesso e il mondo, deve chiarire l’argomento, specificare il problema da indagare e la sua richiesta di soluzione concettuale. Questo è garantito se costruisce bene (etica) il modello paradigmatico e ne dà conto nel farsi del cammino (metodo) con argomentazione rigorosa. Le varie narrazioni coinvolgono diversi generi letterari: alla lenta indagine (analisi) segue la rapida conclusione dimostrativa (comprensione). In breve, il progetto di ricerca è pensato come un problema di spiegazione e viene posto al ricercatore per guidare la sua azione scientifica.