Idris Alam Kadari / Rajaram Rathod / Sainath Mingire
La dose raccomandata di fertilizzanti inorganici (150:100:50 NPK kg/ha) del trattamento di controllo non è stata in grado di aumentare la crescita, la resa e la qualità del pomodoro. Tra i diversi micronutrienti e biofertilizzanti utilizzati nei vari trattamenti, le prestazioni complessive del trattamento T8 (RDF + 0,3% FeSO4+ B + ZnSO4 (0,1% ciascuno) + Azotobacter + PSB) sono state superiori. Ciò è dovuto al fatto che i micronutrienti Fe, B e Zn svolgono un ruolo attivo nei processi metabolici delle piante che coinvolgono lo sviluppo della parete cellulare, la respirazione, la fotosintesi, la crescita del tubo pollinico e la germinazione del polline; inoltre, i biofertilizzanti Azotobacter e PSB aumentano l’assorbimento dei nutrienti che, a loro volta, si traducono in un’eccellente crescita vegetativa e riproduttiva, aumentando in definitiva la resa e la qualità. Si conclude quindi che l’uso combinato di micronutrienti e biofertilizzanti ha sostenuto la produttività del pomodoro.