L’uso di agenti di polimerizzazione plasmidica in combinazione con gli antibiotici può rappresentare un possibile modo per contenere lo sviluppo e la diffusione della resistenza agli antibiotici. Nei casi in cui il plasmide è stabile o la perdita di proprietà è difficile da determinare, i batteri possono essere trattati con agenti indurenti. Questi includono agenti chimici e fisici, alcuni dei quali possono mutare il DNA, interferire in modo specifico con la sua replicazione o influenzare particolari componenti strutturali o enzimi della cellula batterica. Questo studio è stato condotto su pazienti ricoverati nel reparto del Sakolkar Hospital and Research Center di Aurangabad. Un totale di 40 campioni di urina sono stati analizzati per l’isolamento, l’identificazione e la sensibilità agli antibiotici, nonché per la cura dei plasmidi mediante mutageni fisici e chimici utilizzati contro i patogeni UTI resistenti a più antibiotici e l’attività oligodinamica contro i patogeni UTI.